Da anni va avanti in Italia il dibattito pubblico sull’abolizione delle "inutili" province, compresa quella di Napoli (dal 1 gennaio 2014 sostituita dalla Città Metropolitana). Eppure la nascita delle province è assai più antica delle regioni. Per dire, quella di Napoli fu istituita agli inizi del XIX secolo e per moltissimi anni ha finanziato i sei comuni dell’isola d’Ischia in maniera analoga, se vogliamo, a quanto poi è accaduto con la Cassa per il Mezzogiorno e a quanto succede oggi con i fondi regionali di provenienza europea.
Non solo. L’isola d’Ischia ha beneficiato anche delle estese competenze provinciali in materia di viabilità. Via Andrea Mattera, la Strada Provinciale num.480 che dalla piazza di Serrara conduce al borgo di Sant’Angelo ne è una prova lampante. La strada in questione è uno dei tanti alvei naturali che disegnano la morfologia del versante meridionale dell’isola d’Ischia, decisamente più accidentato e frastagliato della costa nord. Soprattutto la strada che porta a Sant’Angelo è da anni una passeggiata bellissima, molto apprezzata dai turisti, soprattutto tedeschi.
Un concentrato di bellezza che non riguarda soltanto Via Andrea Mattera, ma che abbraccia anche l’antico villaggio di Calimera proprio alle spalle della Chiesa di Santa Maria del Carmine. Il consiglio è farci un salto per prendere confidenza con l’architettura mediterranea dell’isola d’Ischia (in più di un caso sembra di essere in qualche isola della Grecia) e soprattutto con la storia civile e religiosa della più grande delle isole del Golfo di Napoli. Una storia segnata dal ruolo predominante delle arciconfraternite, come quella dell'Immacolata Concezione, la cui graziosa chiesa sorge proprio alle spalle della chiesa del Carmine ed è oggi per lo più adibita a sala riunioni.
Tornando alla provinciale 480, il suo fascino sta nel riassumere storia e peculiarità geologiche dell’"isola Verde". A percorrerla si fa la vista delle cave che solcano questo lato dell’isola e del paesaggio tipico della viticoltura ischitana con i terrazzamenti coltivati e le cantine scavate nel tufo. Soprattutto, man mano che ci si avvicina alla parte alta del borgo di Sant’Angelo, si nota il passaggio tra l’antico modo di costruire le case con i mitici tetti a cupola (in dialetto ‘a carusella) e la rivisitazione moderna dell’architettura mediterranea rintracciabile nelle abitazioni di pregio che si trovano lungo il cammino.
Sullo sfondo, onnipresente, la Torre di Sant’Angelo e il porticciolo di quest’antico borgo di pescatori. Al termine di una passeggiata assai piacevole è proprio a Sant’Angelo che si arriva. L’occasione giusta per stazionare nella bella piazzetta della "piccola Capri” e ritemprarsi dalle fatiche di quest’escursione assai gradevole.
Un'altra meraviglia dell’isola d’Ischia!
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