La contiguità territoriale con il Castello Aragonese, che nel periodo di massimo splendore arrivò a ospitare quasi duemila nuclei familiari, spiega perché Ischia Ponte è stato il primo centro abitato del comune di Ischia e perché va considerato tale, almeno, fino all’apertura del porto nel 1854.
Insieme a Sant’Angelo è l’altro antico borgo di pescatori dell’isola d’Ischia, con la differenza che il tipico assembramento urbano di case bianche, basse e dalle linee mediterranee, convive qui con la presenza di chiese e palazzi signorili del periodo barocco (XVII e XVIII secolo).
Come il Palazzo del Seminario, sede vescovile, fatto costruire dal vescovo Niccolò Schiaffinati nel 1741, o come la bellissima Cattedrale, al cui interno si possono ammirare diverse opere del pittore Giacinto Diano (1731 - 1803), secondo molti critici d’arte una delle massime espressioni della pittura napoletana del ‘700.
Molto bello da vedere anche il Palazzo dell’Orologio, al cui interno è ospitato un grazioso Museo del Mare, ricco di oggetti e reperti legati alla storia marinara dell’isola d’Ischia e del "borgo di Celsa", antico nome di Ischia Ponte.
Vale la pena ricordare che in uno dei palazzi signorili del borgo, Palazzo Cossa (oggi Palazzo Lauro), pare nacque (altre fonti riferiscono Procida) il cardinale Baldassarre Cossa (1370 - 1418). Figura controversa della Chiesa cattolica, soprattutto per la spregiudicatezza dei costumi, è storicamente più conosciuto come Giovanni XXIII*, “l’antipapa”.
Il cardinale fu tra i protagonisti del Grande scisma d’Occidente, conflitto interno tra le gerarchie ecclesiastiche di “obbedienza romana” e quelle di “obbedienza avignonese”. Le parti in causa convocarono un Concilio nel tentativo di ricucire lo strappo (Concilio di Pisa 1408), che sortì però l’effetto opposto di allargare il fronte scismatico. Nacque infatti la corrente di “obbedienza pisana”, i cui membri, due anni dopo, elessero “loro” Papa il cardinale Cossa.
Ci vollero cinque anni perché un altro Concilio (Concilio di Costanza 1415), ricomponesse la frattura, deponendo, per il bene della Chiesa, Papa Giovanni XXIII. Di qui l’appellativo di “antipapa”, anche se il suo nome è stato tolto dall’annuario pontificio solo alla fine degli anni ‘40 del secolo scorso.
Ciò conferma l’opinione di quanti ritengono che, seppure uomo licenzioso, addirittura accusato di omicidio, Baldasserre Cossa fu più il capro espiatorio della aggrovigliata vicenda dello scisma, che semplicisticamente un usurpatore di altrui prerogative. La sua salma, per volere della famiglia de’ Medici, è custodita nel Battistero di Firenze.
Ecco, se a questa vicenda umana aggiungiamo la millenaria storia del Castello aragonese, incrocio delle diverse dinastie che si sono succedute nel Regno di Napoli e di alcune grandi famiglie come i D’Avalos e i Colonna, comprendiamo meglio l’importanza storico-culturale di Ischia Ponte.
Una località dove la “cultura alta” delle dinastie nobili e della Chiesa si è fusa mirabilmente con la frugalità di un borgo di pescatori, ancora tra l’altro numerosi. Come il turista può scoprire da sé, magari recandosi la mattina presto nel piazzale antistante il Castello, per osservare da vicino le fasi, assai caratteristiche, della vendita del pescato del giorno.
*Da non confondersi con l’altro, e ben più famoso, Papa Giovanni XXIII, Angelo Giuseppe Roncalli, noto come il “Papa buono” (1881 - 1963).
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